GATTO ERGO SUM (Mursia) di Federica Sgarbi e Set

venerdì 26 novembre 2010

L'OSSERVATORIO NAZIONALE ZOOMAFIA CONTRO LO SFRUTTAMENTO DEGLI ANIMALI


E' nato da 12 anni.
Vigila sullo sfruttamento degli animali nell'ambito della criminalità.
E' l'OSSERVATORIO NAZIONALE ZOOMAFIA.
Contro la violenza e gli abusi a chi non può denunciare.
"La LAV ha istituito nel 1998 l'Osservatorio Nazionale Zoomafia, organismo finalizzato all'analisi criminologica dello sfruttamento degli animali da parte delle organizzazioni criminali. La struttura rientra a pieno titolo fra i sistemi di controllo informale della criminalità ed è nata dall'esigenza sempre più crescente di esaminare e studiare in modo sistematico tale fenomeno e individuarne i possibili sviluppi.

L'Osservatorio, diretto dal dott. Ciro Troiano, collabora con tutti gli organi di polizia giudiziaria, con la magistratura, con vari osservatori sulla criminalità e le mafie. Pubblica annualmente il "Rapporto Zoomafia".

Lo sfruttamento criminale degli animali ha raggiunto negli ultimi anni livelli molto preoccupanti. Alcuni business, come quelli legati ai combattimenti tra animali e alle corse clandestine di cavalli, hanno suscitato l'interesse dei sodalizi criminali, tanto da far nascere il termine "zoomafia". La parola fa ormai da anni parte del lessico animalista e, in parte, giuridico. La sua diffusione è sempre più ampia e spazia negli ambiti più disparati: dalla filosofia del diritto alla politica, dal giornalismo alla psicologia alla criminologia.

L’edizione del 2008 del vocabolario italiano Zanichelli, lo Zingarelli, ha inserito zoomafiatra i neologismi, spiegando che è un “settore della mafia che gestisce attività illegali legate al traffico o allo sfruttamento degli animali".

Un altro vocabolario, “Il Grande Italiano” di Aldo Gabrielli, definisce la zoomafia come: “organizzazione criminale che trae profitto dal controllo di attività illegali che hanno al centro gli animali, quali corse clandestine, traffico di specie esotiche e sim.”

Il nuovo vocabolo, coniato dalla LAV circa 13 anni fa, indica più precisamente:
lo sfruttamento degli animali per ragioni economiche, di controllo sociale, di dominio territoriale, da parte di persone singole o associate o appartenenti a cosche mafiose o a clan camorristici.

E si riferisce anche alla nascita e allo sviluppo di un mondo delinquenziale diverso, ma parallelo e contiguo a quello mafioso, di una nuova forma di criminalità, che pur gravitando nell'universo mafioso e sviluppandosi dallo stesso humus socio-culturale, trova come motivo di nascita, aggregazione e crescita, l'uso di animali per attività economico-criminali. "

Per maggiori informazioni, potete consultare la pagina facebook:
http://www.facebook.com/pages/OSSERVATORIO-NAZIONALE-ZOOMAFIA/115354891818627?ref=sgm

mercoledì 24 novembre 2010

UN SUMMIT PER SALVARE LE TIGRI


Sono le nostre cugine più vicine.
E sono a rischio di estinzione per colpa dell'uomo.
Finalmente un summit per tentare di salvarle.
Speriamo ci riesca...


"A San Pietroburgo un summit internazionale contro l'estinzione
MARIO TOZZI

Prima che gli uomini si trasformassero in super-predatori, prima che l’accumulo si trasformasse nell’unica legge, prima ancora che le città stuprassero le foreste c’era solo una regina della giungla asiatica. Era la maestosa tigre, superbo retaggio di un mondo primordiale forse più duro, ma senz’altro più armonico. Di decine di migliaia di tigri ne restano poco più di tremila al mondo, per salvare le quali stavolta non basteranno più le parole o gli impegni generici. Se non vogliamo che il prossimo anno della tigre, nel 2022, venga celebrato senza le protagoniste.

Forse credevamo che le tigri fossero protette, invece Thailandia, Myanmar e Cina costituiscono ancora oggi una trappola per gli scopi meno giustificabili e violenti. Pelli, ossa, denti, zampe e interi animali rarissimi vivi (come il leone asiatico) vengono illegalmente, ma proficuamente, commerciati, approfittando della lontananza dal governo e incentivati dai margini di profitto elevatissimi.

A San Pietroburgo, Cina e Thailandia (che importano) sono chiamati a rispondere di questi traffici al pari degli altri Paesi asiatici esportatori, per un totale di centinaia di individui uccisi ogni anno. Tutto il resto del mondo li guarda, anche se non può fare a meno di ripensare sulle strategie che hanno contribuito a distruggere gli habitat di quei felini, fondamentali, se non si vuole che le tigri divengano poco più che morti viventi. Il modello di sviluppo occidentale, insieme con l’assalto alle risorse naturali, è letale almeno quanto il bracconaggio.

Ma gli europei non hanno la coscienza a posto. Cosa direste se vedeste qualcuno far correre un cane fino a che non sanguini dalle zampe e muoia sfinito? O qualcun altro usare centinaia di migliaia di uccelli vivi, meglio se accecati, per massacrarne altri? Eppure è ciò che succede quotidianamente. Il Parlamento europeo approva una normativa che peggiora (almeno nel nostro Paese) la sperimentazione animale, prevedendo la vivisezione per le grandi scimmie selvatiche, che ci assomigliano al 98% del Dna, e sugli animali randagi di cui non sia possibile dimostrare l’appartenenza. Si potrà sperimentare su specie in via di estinzione e sfiancare gatti e cani, per esempio facendoli nuotare fino alla morte, per vedere dove arriva la nostra soglia di resistenza o di dolore. L’uomo è la sola specie animale che riduce in schiavitù e tortura altre specie, anche al di là della propria stretta sopravvivenza. Di più, è l’unica che lo fa anche per esigenze voluttuarie come la cosmesi o la pulizia personale.

Senza sperimentazione animale le malattie mieterebbero più vittime fra gli umani? Due fatti ci impediscono di prendere scientificamente sul serio questa affermazione. Per primo, ciò che è sperimentato sugli animali non sempre funziona sull’uomo, come dimostrò la talidomide nella Germania degli Anni 70. Ed è noto che alcune sostanze tossiche per l’uomo non lo sono per gli animali (stricnina). Alla fine sarà sempre e solo la sperimentazione umana a decidere sulla terapia da utilizzare. Alcune ricerche dimostrano che la correlazione fra studi pre-clinici e benefici terapeutici è debolissima, tanto che spesso la ricerca in vivo può essere considerata irrilevante. Il secondo è che oggi la scienza e la tecnologia consentono ciò che anni fa era impensabile, come la sperimentazione su tessuti o cellule in vitro, lasciando in pace l’individuo. E non possiamo considerare gli animali come modelli causali analogici di cartesiana memoria, anche perché non tutti saranno senzienti, ma tutti certamente soffrono e almeno si potrebbero risparmiare loro quei dolori.

Che non vengono risparmiati nemmeno ai 250 mila uccelli attualmente detenuti (nella sola Toscana), in condizioni di atroci sofferenze, per funzionare da richiami vivi allo scopo di uccidere altra selvaggina. Non è solo questione di animalismo, ma di ripristino della legalità, visto che la Corte costituzionale aveva già bocciato un’analoga legge regionale e che si preparano le sanzioni da parte della Ue. In quanto a diritti degli animali non umani, il nostro Paese è quasi l’ultimo in Europa, grazie a una lobby profondamente minoritaria, ma estremamente aggressiva in Parlamento. Negli ecosistemi malati la caccia fa danni almeno quanti il bracconaggio reca alla tigre."

Da La Zampa 22/11


domenica 21 novembre 2010

PRESENTAZIONE DI "GATTO ERGO SUM" CON ENPA CENTO

Da tanto tempo, con costanza e devozione, i volontari di ENPA sezione Cento lottano contro l'abbandono e il maltrattamento degli animali. Petizioni, banchetti, ma anche interventi diretti sul territorio per aiutare gatti, cani e non solo.

ENPA sezione Cento ha voluto me, il gatto Set, e il mio libro per una presentazione ufficiale volta anche a sensibilizzare in favore dei Quattrozzampe.

Ecco qualche scatto dell'evento...





Eccomi qui...



Qui, Federica accanto alla Presidente di Enpa Cento, Barbara Vignoli e alcuni gattofili appassionati


Federica Sgarbi e una gattofila lettrice

martedì 16 novembre 2010

UN'OASI PER I SOPRAVVISSUTI DELLA VIVISEZIONE: ADOTTIAMO!!!


Si chiama CENTRO DI RECUPERO PER GLI ANIMALI DA LABORATORIO.
Si trova nel cuore del Parco di Monza.
Si tratta di un luogo meraviglioso per l'accoglienza, la cura e la riabilitazione di piccoli animali da laboratorio e piccoli animali selvatici.
Un luogo in cui si riporta alla vita animali costretti a torture e gabbie così piccole che li hanno deformati, nel corpo, nella postura, nella mente.
Un luogo in cui si può adottare.
Per conoscere gli ospiti, potete cliccare qui: http://www.lacollinadeiconigli.net/adozioni/

mercoledì 10 novembre 2010

GRATIS...




Oggi è uscito questo interessante articolo su noi Quattrozzampe.

Ve lo riporto.

Ah... il corsivo è mio !!!

"Gli animali soffrono "gratis"

CESARE PIERBATTISTI

Il cagnolino della signora sgambetta sul tavolo in attesa di essere vaccinato con il classico atteggiamento di timore che caratterizza anche noi quando siamo dal medico. «Ha undici anni, dottore, quanti sarebbero? ». Il veterinario ha capito cosa intende dire la signora ma fa il furbetto e chiede «In che senso?», « Beh, se fosse un uomo ».

A questo punto ci sono due strade: o il dottore, arrampicandosi sui vetri come una raganella, spara una cifra, sulla base di tabelle ideate da qualche mente perversa, oppure cerca di spiegare, spesso inutilmente, alla proprietaria del cagnolino che la domanda è priva di logica, sarebbe come chiedersi quante biciclette fanno un’automobile.
Purtroppo è ancora fortemente radicata in noi la cultura antropocentrica: l’uomo come unità di misura di tutte le cose.

«Ma chi è più intelligente: il cane, il gatto o il cavallo?». Anche questa è una domanda stuzzicante, poiché dovremmo prima decidere cosa vogliamo intendere con il termine intelligenza, altrimenti è un po’ come chiedersi se era più intelligente Leonardo da Vinci o Albert Einstein. Ma la domanda terribile che però si sente sempre meno è:


«Soffrono come noi?»


La madre di tutti i quesiti e ci riporta tristemente a teorie filosofiche cartesiane che offendono la più elementare sensibilità.

Certo che gli animali soffrono! Come gli esseri umani, anzi a chi ritiene che solo l’uomo abbia avuto in dote un’anima e possa aspirare alla vita eterna, dovremmo dire che la situazione degli animali è decisamente più tragica in quanto il loro dolore non ha non ha giustificazione alcuna e, praticamente, soffrono «a gratis». "

domenica 7 novembre 2010

DALLA MENSA ALLA CIOTOLA


Bastava, davvero, poco...
Si sa: nei gattili, canili e rifugi in genere, c'è sempre bisogno di cibo. Sempre.
E, con altrettanta frequenza, nelle mense, si buttano chili di cibo.
Ecco una soluzione utile, ecologica e, assolutamente, gratuita che risolve entrambi questi problemi.
Un buon esempio da cui prendere spunto...


"PISA
Buone notizie per cani e gatti pisani. Gli avanzi della mensa della Scuola Superiore Sant’Anna andranno a nutrire, d’ora in poi, i cani e i gatti dell’associazione animalista Gatti mammoni di Pisa. In base a un preciso accordo sottoscritto tra i dirigenti dei due soggetti, gli avanzi della mensa non vengono più gettati per intero, ma sono destinati ai cani e ai gatti ospitati nelle strutture dell’associazione.

L’accordo prevede che gli addetti alla mensa, tutti i giorni, mettano da parte gli avanzi della giornata e che entro le 22 del giorno stesso questi siano ritirati da uno dei volontari incaricati dall’associazione. È un modo, spiega una nota, per dimostrare la vicinanza della Scuola a realtà sensibili e radicate sul territorio e soprattutto per dare continuità all’impegno della Scuola per un utilizzo più parsimonioso e intelligente delle risorse energetiche"
Da La Zampa 4/11

L'88% DEGLI ITALIANI CI VUOLE TUTELATI!


Ecco qui: nero su bianco: l'88% di italiani ci vuole tutelare.
Speriamo che queste voci vengano ascoltate...

"ROMA
Secondo il sondaggio Ipsos, intitolato “Gli italiani, il turismo, gli animali e la caccia”, una maggiore attenzione e tutela nei confronti degli animali migliorerebbe la nostra immagine all’estero. L’88 % degli italiani ritiene importante che la politica intervenga a tutela degli animali, domestici o selvatici, e il 77 % crede inoltre che il nostro Paese debba adeguarsi a un più evoluto contesto europeo di tutela e rispetto nei loro confronti.
Su un campione rappresentativo di mille interviste per conto del ministero del Turismo, solo il 9% degli intervistati non ritiene importante che le Istituzioni si occupino di animali, mentre il 2% risponde “non so”. "

da La Zampa 4/11