GATTO ERGO SUM (Mursia) di Federica Sgarbi e Set

lunedì 19 aprile 2010

LA STORIA DI ORSO, LA STORIA DI UN AMICO.


Oggi voglio ricordare un mio amico.

Certo, non l'ho conosciuto direttamente.

Ma ho saputo di lui lo scorso autunno, quando si è parlato della sua esasperazione.

Esasperazione in un circo.

Ora Orso (non so quale fosse il suo nome: io ho deciso di chiamarlo così) non c'è più: ha pagato quella esasperazione.

Ma io voglio ricordarlo come simbolo di una situazione che, spero, non si riproponga più.

Se avete voglia, leggete. E, se avete voglia, mandate una email per sostenere le proposte di legge che, in Italia, vogliono sottrarre gli animali alla dolorosa, umiliante vita dei circhi.

Firmato il micio Set



"Ha trovato il coraggio di ribellarsi e per questo è stato fucilato sul posto, come uno schiavo, come un prigioniero che, raggiunto il limite massimo dell’esasperazione, si lancia tra le braccia della morte certa, trascinando con sè il suo carceriere.

E' successo l’altro ieri a Bisheck, capitale dello stato del Kirghizistan, nell’Asia Centrale, dove il circo russo «Orsi sul ghiaccio» stava provando, per l’ennesima volta, uno dei numeri cui questi plantigradi devono sottomettersi per strappare un sorriso al pubblico che ignora a quali torture e vessazioni siano sottoposti per raggiungere tali performance.

L’orso, da cinque anni schiavizzato dai circensi, indossava i pattini, mediante i quali, era tenuto a volteggiare sulla pista di ghiaccio assieme ai suoi sfortunati fratelli.

Neanche fosse un artista di «Holiday on ice», il più prestigioso circo sul ghiaccio del mondo, neanche fosse una ballerina ai campionati del mondo di pattinaggio artistico.

Vi immaginate quale piacere deve provare un orso che pesa diverse tonnellate a volteggiare con i pattini su una pista di ghiaccio? Non per niente orsi e ippopotami sono spesso offerti al pubblico dei bambini in queste ridicole posizioni: solo che si tratta di Fantasia o di uno dei mille cartoon dove animali goffi e impacciati sono trasformati in ballerini che piroettano nella pellicola strappando risate senza fine a bimbi e nonni.

In Russia invece, così come in molte altre parti del mondo, non si tratta di finzione, niente cartoon, niente fumetti. La tradizione consolidata vuole che gli orsi, ben istruiti fin da cuccioli, facciano le loro evoluzioni sul ghiaccio muniti di pattini e giochino partite di hockey dotati di elmetto, tuta e bastoni. Solo pochissimi giorni fa è arrivato, a Milano, Toni Rider, che ha lavorato in decine di circhi nel mondo, e, dopo essersi pentito di quanto ha fatto e visto, ha reso finalmente noto, da addetto ai lavori, cosa in realtà avviene lontano dalle luci della ribalta.

Catene, bastoni, pugni, calci, frustate.

Questi sono gli attrezzi con i quali far ballare gli orsi, mettere in riga le tigri e costringere gli elefanti ad alzare i poderosi corpi uno sulla schiena dell’altro. Nell’intervista che ci ha concesso, Rider ha affermato di avere visto un elefantino di pochi mesi ucciso a bastonate, perchè opponeva resistenza.

Dove? In quale circo? Ma proprio in quello che stasera finalmente smonta il tendone a Milano e se ne andrà in altri Paesi a mostrare spettacoli vergognosi quanto diseducativi, con il beneplacito di governi (di destra, centro e sinistra) senza palle per fermarli.

Non sappiamo il nome dell’ orso ribelle di Mosca.

Ci hanno fatto sapere soltanto che, durante una prova coi pattini, ha gettato sul ghiaccio tal Mr Potapov, direttore del circo e un suo collaboratore che lo voleva soccorrere.

Il primo è morto, l’altro è in fin di vita. A tragedia avvenuta è arrivata solerte la polizia che ha fucilato l’orso sulla pista.

I suoi pattini si sono staccati e giacciono ancora là sul ghiaccio, mentre, ci fa sapere un’agenzia di stampa sovietica: «gli esperti stanno studiando cosa abbia mosso l’orso a un gesto così estremo».

Già nel 2002, nel piccolo zoo di Bisheck, un orso aveva attaccato e ucciso un bambino che lo voleva accarezzare. Il gruppo di esperti chiamato a indagare trovò la soluzione all’arcano: l’orso mangiava poco o niente. E allora, ve lo dico io, senza bisogno di gruppi di esperti, cosa è scattato nell’orso coi pattini: la vendetta per anni di soprusi, di vessazioni, di torture, di umiliazioni. Ha preferito crollare sul ghiaccio, suo ancestrale amico, ma senza quei ridicoli pattini d’acciaio che ha lanciato ai bordi della pista prima che il cuore si fermasse."

Da Il Giornale 31 ottobre 2009

PER SOSTENERE LE PROPOSTE CONTRO LO SFRUTTAMENTO DEGLI ANIMALI NEL CIRCO POTETE SCRIVERE A:

aprea_v@camera.it, frassinetti_p@camera.it, nicolais@camera.it,
detorre_l@camera.it, goisis_p@camera.it, carlucci_g@camera.it

oppure, col ";" come separatore:

aprea_v@camera.it; frassinetti_p@camera.it; nicolais@camera.it;
detorre_l@camera.it; goisis_p@camera.it; carlucci_g@camera.it

inviando il testo sottostante in forma di petizione, ricordando di
mettere in fondo il vostro nome e cognome.
Vi preghiamo di NON inviare tutto il presente messaggio agli indirizzi
indicati, ma solo il testo che trovate qui sotto, grazie. Ricordate
anche di mettere un oggetto al vostro messaggio, non lasciatelo vuoto.

Petizione da inviare:

--------------------------------

Alla Presidente
ai vicepresidenti
ai segretari
della Commissione Cultura
e alla relatrice del testo unificato dei progetti di legge nn.
136-459-769-1018-1156-1183-1480-1564-1610-1849-1935-2280

Gentili deputati,

in merito al problema dello sfruttamento degli animali nei circhi,

DATO CHE:

- è stato dimostrato da numerose investigazioni sotto copertura che nei
circhi con animali il metodo normale di addestramento è usare la
violenza; un documentario di esempio:
http://www.tvanimalista.info/video/animali/circo-animali-stop-sofferenza/

- oltre alla violenza dell'addestramento, gli animali sono tenuti
continuamente in piccole gabbie, e questo da solo porta a un'enorme
sofferenza e costituisce un tipo di maltrattamento che per gli animali
d'affezione è vietato dalla legge (e gli animali d'affezione sono molto
più piccoli, e non selvatici; animali grandi e per loro natura selvatici
soffrono in modo enormemente maggiore);

- un numero sempre maggiore di nazioni, in Europa e in altre parti del
mondo, stanno vietando l'utilizzo di animali nei circhi, e sostenendo
gli spettacoli senza animali - ogni anno che passa sono sempre di più le
leggi approvate in questo senso e le proposte di legge presentate sul tema;

I SOTTOSCRITTI CITTADINI CHIEDONO

che nella discussione del progetto di legge che regolera' la materia si
inserisca una norma che preveda l'eliminazione dei contributi statali ai
circhi che usano animali e che si preveda il divieto dell'utilizzo di
animali nei circhi, eventualmente in modo graduale ma in tempi brevi,
incentivando invece soltanto gli spettacoli senza animali.

In fede,
... nome cognome ...

sabato 17 aprile 2010

OH, ARSENIO!


Oggi vi presento un mio amico, un amico speciale: ARSENIO, in arte Alfredo.
Si tratta di un furetto.
Arsenio non è stato acquistato.
Non è stato il capriccio o la voglia del momento.
E' stato salvato.
Da un laboratorio universitario.
Era una cavia.
Ha tascorso anni dentro uno spazio ristretto, in un ambiente artificiale.
Poi, d'un tratto, la sua presenza è stata ritenuta ingombrante: quale fine, allora, per lui?
Come in molti casi, voi Duezzampe fate cose anche utili per noi...
Così, grazie ad un'associazione che si occupa di trovare casa a furetti che non ne hanno più una - o a furetti in difficoltà, come il mio amico - lui ha incontrato la sua amata Deborah.


Con la quale ha smesso di tremare. Di avere paura. Di nascondersi.

Perchè vi ho raccontato questa storia?
Perchè, se leggete le esperienze dei furetti abbandonati, non differiscono molto da quelle dei mici nei gattili...

O dei cani nei canili...

E il problema è sempre lo stesso...

Firmato il micio Set

Per conoscere i furetti in cerca di casa, le loro storie, e vedere le foto potete cliccare su: http://www.furettomania.it/


martedì 13 aprile 2010

Gatto ergo sum - recensione da Milanonera.com



E' uscita un'altra recensione al mio libro "GATTO ERGO SUM".
La giornalista ha così apprezzato ciò che ho scritto da volere anche una mia intervista.
Ma io, ex-micio di gattile, mi sono emozionato.
Così ho chiesto a Federica di rispondere per me.

Eccovi la recensione:

"Questo è un libro mio e intorno a me, il gatto. Nessun Duezzampe, nessun compromesso, nessun rompicrocchette. Qui, parlo, penso, scrivo, suggerisco, rifletto, invito e ringrazio io: Gatto ergo sum, gatto quindi sono.
Autore di questa premessa e del libro insieme a Federica Sgarbi, è Set, un gatto dagli occhi blu che racconta in una sorta di autobiografia romanzata la sua esperienza di gatto alle prese con il mondo dei Duezzampe.
Critico e propositivo, Set ha anche un suo blog in cui propone il punto di vista felino su certe questioni.
Il link è: http://gattoergosum.blogspot.com/.

La storia narrata da Set comincia da quando la vita tranquilla col suo duezzampe è stravolta da un’enorme cosa rumorosa dagli occhi gialli che lo investe e lo fa finire in un gattile.Qui è accolto, curato e accudito e conosce altri gatti e le loro storie.
Set si fa portavoce e narratore delle esperienze conosciute e vissute direttamente e lo fa esprimendo il suo punto di vista di piccolo felino in lingua gattosa.

Il libro diviso in due parti è corredato di foto e illustrazioni, e nelle cinque appendici Federica Sgarbi racconta le sue esperienze con i gatti e riporta sonetti, una favola zen, frasi e proverbi celebri sui gatti e il simpatico miciolario della lingua gattosa. Gatto ergo sum è una storia finita bene che ha lo scopo di denunciare tutte quelle terminate o che potrebbero concludersi in modo meno felice.

Alle tante domande e curiosità mi risponde Federica Sgarbi.

-Gatto ergo sum si può considerare anche un libro di denuncia?
Gatto ergo sum è un libro positivo.

Nonostante la denuncia di certe questioni, esso vuole miagolare, tra un capitolo e l’altro, non solo i difetti – che, comunque, sono tanti! – dei Duezzampe, ma anche i pregi. É, insomma, una denuncia di certe realtà, ma anche la proposta di una soluzione, di un miglioramento. Il Croccantino filosofico – l’equivalente del Caffè filosofico che organizziamo noi umani – è stato voluto da Set proprio per proporre un bilancio e una via collaborativa tra gli altri animali e l’uomo. Nel libro Set esprime il suo punto di vista utilizzando un linguaggio consono a un peloso.

-Com’è stato esprimersi nella lingua gattosa?
Credo che gli animali siano capaci di comunicare.
E anche molto bene.
Mi riferisco a manifestazioni di intensa gioia, ma anche di intenso dolore o paura a cui ho personalmente assistito.
Il punto è: tutti noi umani siamo disponibili ad ascoltarli?
Vivere dentro realtà in cui si accolgono, curano e, dove possibile, si cerca una nuova opportunità di vita per animali abbandonati e maltrattati proprio dai Duezzampe mi ha suggerito diverse considerazioni. Considerazioni e, perché no, riflessioni che loro – i Quattrozzampe – spesso obbligati a subire, potrebbero proporci. Era un modo, o forse, più un desiderio di dar voce a situazioni, ma anche ad elementi che potrebbero aiutare a migliorare la loro vita e il loro rapporto con noi. O, meglio, il nostro rapporto con loro, visto che siamo noi, spesso, a compiere atti inaccettabilmente crudeli nei confronti dei Quattrozzampe.

Ovviamente, non so se sono stata capace di rappresentare bene il sentire felino. Alla fine dei conti sono solo una duezzampe…E, come dice Set nel libro: “Voi umani fate le cose con minor cura… avete solo due zampe!

-Sei coautrice del libro con Set che è anche protagonista e io narrante della storia. Come lo hai conosciuto e chi è Set?
Set è un micio ed è l’autore, il vero autore di Gatto ergo sum.

Ecco perché ho chiesto che la sua foto e la sua biografia apparissero in quarta di copertina.
Si tratta di un micio tuttora vivente che con la sua vita curiosa e complicata ha cercato di proporre, talvolta anche ironicamente, il punto di vista felino su noi Duezzampe. Non a caso, il sottotitolo del libro è Quando la vita è vista al contrario. Set ha vissuto in gattile per diverso tempo: lì, ha conosciuto molti dei difetti umani. Ma, fortunatamente, ha conosciuto anche alcuni pregi. Recentemente, infatti, è stato adottato. Pardon… è lui che ha adottato una coppia di Duezzampe meravigliosi!Nelle Appendici racconti anche le tue esperienze con i gatti.

-Ora che vivi a Osaka come sono i mici in Giappone?
Nel libro io parlo solo nelle appendici.
Mi sono lasciata un po’ di spazio per raccontare esperienze che, come amante degli animali, mi hanno toccata.
Purtroppo, in Giappone, il gatto è visto, soprattutto, come oggetto.
A me e a Set questa cosa non piace!
Noi riteniamo che gli animali siano soggetti, con una dignità, con una sensibilità.
Il libro nasce su questo presupposto.
Ho cercato e, faticosamente, trovato i primi rifugi-gattili presenti qui, ad Osaka.Sono pochi e l’idea di accogliere e dare una seconda opportunità ai gatti abbandonati è scarsamente diffusa. Per fortuna, però, anche se poco diffuso, è comunque un germoglio presente. E in crescita.
Ho scritto* di una di queste strutture e io stessa ho partecipato ad alcune delle loro iniziative. Il rifugio è straordinario. Soprattutto, se consideriamo che qui, come spesso accade anche in Italia, le associazioni animaliste e i rifugi si reggono sui soli sforzi e sulle sole risorse dei volontari.Non vi sono sovvenzioni.
Nelle appendici trova spazio anche la Piccola favola zen…

Non ne sono l’autrice, bensì una fervida sostenitrice.
Tale favola credo sia un piccolo, ma importantissimo tesoro di saggezza orientale, piacevole da scoprire e utile da conoscere”.

-Gatto ergo sum é dedicato ai gatti e a chi li ama ma é anche il libro giusto per chi dovrebbe imparare a farlo…
Il libro è dedicato ai gatti, agli animali e all’amore (talvolta, sconfinato) che loro sono capaci di nutrire nei nostri confronti. Set, infatti, adora i Duezzampe. Almeno i suoi!
Ed è dedicato anche a tutti i Duezzampe sensibili a questo loro sentire. Con l’augurio/speranza che questi Duezzampe diventino sempre di più, trasformando, così certe realtà. Alle cose impossibili diventate possibili, Set ha dedicato alcune gattose considerazioni…

* Per leggere i post relativi, visitare i seguenti link: http://dellafilosofiaedeigatti.blogspot.com/2009/05/il-giappone-il-buddhismo-e-gli-animali.html

Per contattare Set o Federica Sgarbi, potete scrivere alla seguente e-mail: gattoergosum@gmail.com"

Tratto da: http://www.milanonera.com/?p=5762

venerdì 9 aprile 2010




Un'umana riflessione che noi Quattrozzampe condividiamo:

"L'armonia è nel tutto, ma per giungere all'Armonia bisogna fare un salto di COSCIENZA (...) le scoperte scientifiche, anche le più straordinarie, non miglioreranno la condizione dell'uomo se prima questi, parallelamente, non avrà fatto un salto di coscienza. ...Insomma, tanto si deve scoprire all'esterno, tanto si DEVE PROGREDIRE all'interno"
Giordano Bruno